I broccoli contengono quasi tanto calcio quanto il latte intero.
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Capire la PaleoDieta: Il Contributo Storico ed Evolutivo del Latte e dei suoi Derivati

Capire la PaleoDieta: Il Contributo Storico ed Evolutivo del Latte e dei suoi Derivati

In cosa consiste la paleodieta?

La paleodieta, come indica il nome stesso, è una dieta derivata dai modelli alimentari delle popolazioni dell'età della pietra, cioè del periodo paleolitico, prima cioè dell'avvento dell'agricoltura e dell'allevamento. Questo tipo di dieta, quindi, ripropone un modello alimentare basato principalmente sul consumo di cibi che si possono reperire attraverso attività di caccia e raccolta. Elementi basilari della paleodieta sono principalmente frutta e verdura fresche, bacche, semi, noci. Si tratta quindi di una dieta ricchissima di vitamine, fibre e antiossidanti. Econtra posto a questi ingredienti di origine vegetale, si suggerisce un consumo moderato di proteine, prevalentemente di origine animale. Piuttosto che concentrarsi sulle carni di grossi animali, la paleodieta privilegia il consumo di carni di piccoli animali, come coniglio, pollo o pesce, e prevede l'assunzione di insetti, ricchi di proteine ma anche di vitamine e sali minerali. Le uova, fonte importante di nutrienti essenziali come le proteine e il colesterolo buono, rappresentano un elemento importante di questa dieta insieme con il miele, naturale ed energizzante dolcificante. Una delle peculiarità più importanti della paleodieta, che la distingue da molte altre diete contemporanee, è l'assenza di cereali e legumi. Questo perché tali alimenti sono entrati nella dieta umana soltanto con l'avvento dell'agricoltura, pertanto non erano accessibili alle popolazioni del periodo paleolitico. Viene inoltre sconsigliato il consumo di latte e derivati, alimenti anch'essi non disponibili prima dell'introduzione dell'allevamento. La paleodieta, quindi, rappresenta un ritorno alle origini, un ritorno a un modello alimentare che rispetta i ritmi e le necessità naturali del nostro organismo. Non si tratta di una dieta nel senso stretto del termine, intesa come restrizione alimentare a scopo di perdita di peso, bensì di un vero e proprio stile di vita alimentare. L'obiettivo non è tanto quello di dimagrire, quanto piuttosto quello di nutrire il corpo in maniera equilibrata e salutare, fornendo tutti i nutrienti di cui ha bisogno ma eliminando gli alimenti che possono causare infiammazioni e malattie.

La lattasi è un patrimonio genetico vincente

La maturazione della visione scientifica attorno al concetto di dieta prosegue incessantemente. Un punto cardine in merito a questo dibattito è costituito dall'argomento relativo al latte e ai suoi derivati. Una credenza diffusa vuole infatti che questi alimenti producano effetti deleteri sulla salute e siano responsabili dell'incremento del peso corporeo. Una visione senza dubbio distorta che getta ombre indebitamente su un nutrimento antico quanto l'umanità. Il resoconto storico dimostra infatti come il latte abbia assunto un ruolo primario nell'alimentazione umana, contribuendo allo sviluppo stesso della nostra specie. La chiave di lettura di questa apparente contraddizione risiede nel gene della lattasi, l'enzima che consente la digestione del lattosio. I fenomeni di intolleranza al lattosio, diffusissimi oggi, si devono infatti a una sorta di “spegnimento” di questo gene che avviene solitamente nel corso dell'infanzia. Tuttavia, in alcune popolazioni, la persistenza dell'espressione di questo gene ha consentito la continuazione del consumo di latte e prodotti lattiero-caseari anche durante la vita adulta, con notevoli vantaggi dal punto di vista nutrizionale. Ma non solo: non si tratta solo di un fatto di salute individuale, ma di sopravvivenza del gruppo. Infatti, la ricerca storiografica evidenzia come le popolazioni umane che avevano sviluppato questa capacità di digerire il lattosio abbiano visto un incremento demografico significativo rispetto a quelle che, al contrario, non consumavano latte. Si tratta di un vero e proprio successo evolutivo, per cui l'organismo ha saputo adattarsi a fonti di cibo disponibili, migliorando il proprio stato nutrizionale e la potenziale aspettativa di vita. Ma non solo. La capacità di digerire il lattosio ha anche avuto una ricaduta sul piano tecnologico. Le popolazioni ‘lattasi-positive’ hanno infatti sviluppato tecniche di lavorazione del latte, producendo formaggi e yogurt, alimenti con una conservazione più lunga e una elevata densità nutritiva. Questo ha dato loro un vantaggio competitivo, permettendo loro di sopravvivere a periodi di scarsità alimentare. La lattasi, quindi, più che un semplice gene, rappresenta un autentico patrimonio genetico per l'umanità, che ha consentito a intere società di svilupparsi, evolversi e prosperare. Questo ci insegna come la nutrizione sia un fattore chiave per la comprensione del progresso umano, e come le credenze popolari spesso si discostino dalla verità scientifica. Quindi, anziché demonizzare la presenza del lattosio nel latte e nei derivati, forse dovremmo riconoscere il valore di questo nutrimento e la ricchezza che apporta alla nostra dieta.

Conclusioni

Alla fine del nostro approfondimento sulla PaleoDieta e sul latte, risulta evidente come il mantenimento dell'enzima lattasi nel corso dell'evoluzione umana rappresenti un chiaro indicatore del ruolo che il consumo di latte e derivati ha avuto nella nostra storia. L'emergere di popolazioni tolleranti al lattosio, dovuto ad una mutazione genetica, non è stato un semplice caso, ma una chiara risposta evoluzionistica all'introduzione e alla diffusione dell'allevamento e dell'uso del latte nei primi insediamenti umani. Questa relazione simbiotica tra l'uomo e gli animali da latte ha contribuito a modellare i nostri genomi e i nostri sistemi digestivi, permettendo ai nostri antenati di sfruttare una nuova risorsa alimentare ricca e disponibile. Tuttavia, va precisato che la tolleranza al lattosio non rende obbligatorio il consumo di latte e derivati. Proprio come con ogni altro alimento, l'assunzione di questi prodotti dovrebbe essere equilibrata e proporzionata alle esigenze nutrizionali di ciascun individuo. Il latte offre numerosi benefici nutrizionali, inclusi minerali come il calcio e le proteine, tuttavia il suo consumo eccessivo può portare ad un eccesso di calorie e grassi saturi nella dieta. Per coloro che tollerano il lattosio e desiderano includere il latte e i suoi derivati nella loro alimentazione, è quindi importante fare attenzione alle quantità. Un consumo moderato e consapevole di questi alimenti può integrarsi perfettamente in una dieta sana ed equilibrata. In conclusione, l'adattamento evolutivo al consumo di latte e derivati nelle popolazioni tolleranti al lattosio rappresenta un interessante fenomeno biologico. Tuttavia, come con qualsiasi altro alimento, il suo consumo dovrebbe essere moderato e commisurato alle esigenze individuali. Le diete, inclusa la PaleoDieta, dovrebbero sempre essere personalizzate e bilanciate in modo da rispondere alle esigenze specifiche di ogni individuo, nell'ottica di una nutrizione consciente e rispettosa della nostra storia evolutiva.

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